INSTRUCCIONES
1) Leer todo el material que les envío
Es muy sencillo porque son palabras que ustedes ya conocen.
2) Copiar todo en la carpeta y
a. Leer la “Storia dell’Omino di pan di zenzero”
b. Una vez que la leyeron, subrayar las palabras “raras”
que ustedes no conocen.
3) La storia dell’omino Pan di zenzero
C’era una volta una vecchina e un vecchietto che vivevano
in un casolare. Un giorno, la vecchina realizzò un omino di
pan di zenzero con ribes al posto degli occhi e le ciliegie
come bottoncini per la camicina. Quasi a cottura ultimata,
la donnina sentì una vocina provenire dal buio forno
“Mammina, mammina, che caldo che fa qui… prendimi e
fammi uscire!”. La donna si intenerì e prese tra le braccia il
caldo omino, che una volta fuori, cominciò a correre e a
saltellare per tutta la casa “Corri pure, tanto non mi prendi,
io sono l’omino di pan di zenzero!”. Correndo correndo,
saltò fuori dalla finestra e si allontanò dalla casetta,
abbandonando per sempre la vecchietta.
Per strada incontrò un maiale che lo guardò con aria
gioiosa “Vieni omino, vieni che voglio mangiarti” ma l’omino
sempre correndo, rispose “Corri pure, tanto non mi prendi,
io sono l’omino di pan di zenzero!”.
Nella sua fuga l’omino, incontrò una mucca che, non
appena lo vide, cominciò a rincorrerlo “Fermati omino,
fermati che voglio mangiarti” ma lui sempre correndo e
saltellando canticchiava “Corri pure tanto non mi prendi, io
sono l’omino di pan di zenzero”.
Alla mucca ed al maiale si unì più avanti anche un cavallo,
intenzionato anche lui a mangiare l’omino “Fermati omino,
fermati, che voglio mangiartio io!” e l’omino ridacchiando
urlò “Correte, correte più che potete, tanto non mi
prendete, io sono l’omino di pan di zenzero!“
Soddisfatto per essere stato più veloce e scaltro degli altri,
cominciò a ridere e ridere, finché giunse lungo le sponde di
un fiume “Oh no!” gridò,“Adesso mi prenderanno!”,
quando, uscì da dietro un cespuglio una giovane volpe “Se
vuoi posso aiutarti io ad attraversare il fiume, così riuscirai
a scappare”, l’omino, inizialmente fu sorpreso da tale bontà
e con aria dubbiosa esclamò “Non vorrai mica mangiarmi?”
e la volpe ridacchiò “Scherzi? Voglio solo aiutarti!”. Così,
nonostante il dubbio, decise di fidarsi della buona fede della
volpe, salendo, inizialmente sulla sua coda, ma quando fu a
metà del fiume cominciò a bagnarsi “Oh no, adesso mi
scioglierò!” cominciò ad urlare.
Allora la volpe gli consigliò di salire sul suo dorso “Omino,
sali sali, così non ti bagnerai!” e appena dopo qualche
metro, furbamente aggiunse “Omino, sei troppo pesante.
Sono stanca. Vai sul mio naso”.
L’omino di pan di zenzero, oramai sicuro del buon cuore
della volpe, passò sul suo naso così come la stessa gli
aveva proposto. Ma non appena raggiunto l’altro lato del
fiume, la volpe fece una scrollata che bastò a gettare in
aria l’omino, il quale rotolò alto in cielo e in men che non si
dica, finì dritto dritto nella bocca della cara, amichevole
volpe.
In un solo ‘Gnamme’, finì la fuga del piccolo omino di pan
di zenzero.
4) Después de hacer el trabajo anterior, escuchen la siguiente
Fábula dell’Omino di Pan di Zenzero
Usen todo el material y luego escriben los trabajos realizados en la carpeta, le sacan una foto con el celu y la mandan al siguiente mail: vivianadelpero@hotmail.com
LOS QUIERO MUCHO! CUIDENSE!
1) Leer todo el material que les envío
Es muy sencillo porque son palabras que ustedes ya conocen.
2) Copiar todo en la carpeta y
a. Leer la “Storia dell’Omino di pan di zenzero”
b. Una vez que la leyeron, subrayar las palabras “raras”
que ustedes no conocen.
3) La storia dell’omino Pan di zenzero
C’era una volta una vecchina e un vecchietto che vivevano
in un casolare. Un giorno, la vecchina realizzò un omino di
pan di zenzero con ribes al posto degli occhi e le ciliegie
come bottoncini per la camicina. Quasi a cottura ultimata,
la donnina sentì una vocina provenire dal buio forno
“Mammina, mammina, che caldo che fa qui… prendimi e
fammi uscire!”. La donna si intenerì e prese tra le braccia il
caldo omino, che una volta fuori, cominciò a correre e a
saltellare per tutta la casa “Corri pure, tanto non mi prendi,
io sono l’omino di pan di zenzero!”. Correndo correndo,
saltò fuori dalla finestra e si allontanò dalla casetta,
abbandonando per sempre la vecchietta.
Per strada incontrò un maiale che lo guardò con aria
gioiosa “Vieni omino, vieni che voglio mangiarti” ma l’omino
sempre correndo, rispose “Corri pure, tanto non mi prendi,
io sono l’omino di pan di zenzero!”.
Nella sua fuga l’omino, incontrò una mucca che, non
appena lo vide, cominciò a rincorrerlo “Fermati omino,
fermati che voglio mangiarti” ma lui sempre correndo e
saltellando canticchiava “Corri pure tanto non mi prendi, io
sono l’omino di pan di zenzero”.
Alla mucca ed al maiale si unì più avanti anche un cavallo,
intenzionato anche lui a mangiare l’omino “Fermati omino,
fermati, che voglio mangiartio io!” e l’omino ridacchiando
urlò “Correte, correte più che potete, tanto non mi
prendete, io sono l’omino di pan di zenzero!“
Soddisfatto per essere stato più veloce e scaltro degli altri,
cominciò a ridere e ridere, finché giunse lungo le sponde di
un fiume “Oh no!” gridò,“Adesso mi prenderanno!”,
quando, uscì da dietro un cespuglio una giovane volpe “Se
vuoi posso aiutarti io ad attraversare il fiume, così riuscirai
a scappare”, l’omino, inizialmente fu sorpreso da tale bontà
e con aria dubbiosa esclamò “Non vorrai mica mangiarmi?”
e la volpe ridacchiò “Scherzi? Voglio solo aiutarti!”. Così,
nonostante il dubbio, decise di fidarsi della buona fede della
volpe, salendo, inizialmente sulla sua coda, ma quando fu a
metà del fiume cominciò a bagnarsi “Oh no, adesso mi
scioglierò!” cominciò ad urlare.
Allora la volpe gli consigliò di salire sul suo dorso “Omino,
sali sali, così non ti bagnerai!” e appena dopo qualche
metro, furbamente aggiunse “Omino, sei troppo pesante.
Sono stanca. Vai sul mio naso”.
L’omino di pan di zenzero, oramai sicuro del buon cuore
della volpe, passò sul suo naso così come la stessa gli
aveva proposto. Ma non appena raggiunto l’altro lato del
fiume, la volpe fece una scrollata che bastò a gettare in
aria l’omino, il quale rotolò alto in cielo e in men che non si
dica, finì dritto dritto nella bocca della cara, amichevole
volpe.
In un solo ‘Gnamme’, finì la fuga del piccolo omino di pan
di zenzero.
4) Después de hacer el trabajo anterior, escuchen la siguiente
Fábula dell’Omino di Pan di Zenzero
Usen todo el material y luego escriben los trabajos realizados en la carpeta, le sacan una foto con el celu y la mandan al siguiente mail: vivianadelpero@hotmail.com
LOS QUIERO MUCHO! CUIDENSE!
Comentarios
Publicar un comentario